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Studio dell'intestino tenue

Studio dell'intestino tenue

L’esame ecografico per lo studio dell’intestino tenue è una indagine utile per valutare le patologie che possono interessare il tratto intestinale che comprende “digiuno” e “ileo” noto come ”intestino tenue” o “piccolo intestino”; si tratta di quel tratto del tubo digerente compreso tra duodeno e colon, non accessibile e quindi valutabile con difficoltà dalle comuni indagini strumentali.

L’indagine viene eseguita previa la distensione delle anse intestinali con un mezzo di contrasto assunto per os circa 15-20 minuti prima dell’esame che ha una durata di circa 15-30 minuti.

ECOGRAFIA DELL’INTESTINO TENUE CON MEZZO DI CONTRASTO - SICUS

SICUS è l’acronimo di small intestine contrast ultrasonography, meglio conosciuta come ecografia per lo studio delle anse intestinali; è una tecnica ecografica messa a punto a metà degli anni novanta e utilizzata per lo studio dell’intestino tenue, anche conosciuto come piccolo intestino. È il risultato di un lavoro multicentrico che ha visto coinvolti alcuni ricercatori dell’allora Istituto di Radiologia dell’Università di Genova tra cui il dott. Enzo De Cicco, nostro Direttore Sanitario.

La tecnica è stata pubblicata su riviste nazionali e internazionali ed è stata presentata in numerosi congressi medici tra cui il Congresso Europeo di Radiologia che si tiene ogni anno a Vienna. Questa nuova metodica si rese necessaria perché sino a quel momento lo studio di questo tratto del tubo digerente era possibile con il solo utilizzo di radiazioni ionizzanti, i raggi X, con radiologia tradizionale o mediante tomografia computerizzata; in entrambi i casi era prevista l’introduzione di un sondino naso digiunale.

Lo studio delle anse intestinali per mezzo di esame ecografico prevede la somministrazione per via orale di un trascurabile quantitativo di soluzione salina isotonica isoosmotica a base di polientilen-glicole almeno 15-20 minuti prima dell’esecuzione dell’indagine ecografia; è possibile così seguirne la progressione attraverso le anse. Con questa metodica sarà perciò possibile valutare innanzi tutto la canalizzazione, il diametro del lume, lo spessore e eventuali dilatazioni delle pareti intestinali, la loro mobilità e comprimibilità.

È molto utile non solo nella diagnosi, ma anche nel monitoraggio di diverse patologie, sia acute che croniche, a livello gastroenterico, quali la Malattia di Cröhn e delle sue complicanze, quali stenosi, fistole, ascessi, e nella diagnosi differenziale con la rettocolite ulcerosa, oltre che alla diagnosi di malattia celiaca; con l’ausilio di apparecchi ecografici all’avanguardia come quelli utilizzati nel nostro ambulatorio, è anche possibile valutare la stratificazione della parete intestinale.

Altri studi hanno poi validato che grazie all’applicazione della tecnica color Doppler e la somministrazione di mdc e.v. specifico per lo studio ecografico, è possibile valutare lo stato di attività della malattia e cioè se la stessa è in corso o in quiescenza. 

La durata dell’indagine varia dal tempo che occorre al mdc endoluminale a raggiungere l’ultima ansa ileale, in media circa 15-30 minuti.

BIBLIOGRAFIA

“Small bowel sonography after oral administration of anechoic contrast medium”. (G. Cittadini jr., E. De Cicco, A. Gallo, V. Giasotto, T. De Cata, G. Cittadini.) European Radiology, suppl. ECR 2000.

“Transabdominal Ultrasonography of the Small Bowel after oral Administration of non-absorbable anechoic solution: Comparision with Barium Enteroclysis”. G. Cittadini, E. De Cicco, et al. Clinical Radiology (2001) 56: 225-230

Ecografia dell’intestino tenue dopo somministrazione orale di una soluzione elettrolitica contenente PEG”.  Cittadini, E. De Cicco, E. Silvestri. Lettura al 40° Congresso Nazionale SIRM

”Small bowel ultrasound: Preliminary experience with 3D and extended field of view techniques”.

  1. De Cicco, G. Cittadini et al. European Radiology, suppl. 1 vol 13, 2003.

”Ecografia dell’intestino tenue: come e quando?” E. De Cicco, G. Cittadini La Radiologia Medica, vol. 107, suppl. 1 al n. 5-6, 2004

“Valutazione dello stato di attività del morbo di Crohn mediante power-doppler, ecografia con MdC e.v. e scintigrafia con leucociti marcati. Risultati preliminari”.  E. De Cicco, S. Casanova, et al. La Radiologia Medica, vol. 107, suppl. 1 al n. 5-6, 2004

Applicazione dell’extended field of view (efov) nella valutazione ecografica di pazienti con morbo di Crohn”. E. De Cicco, S. Casanova, et al.  La Radiologia Medica, vol. 107, suppl. 1 al n. 5-6, 2004

Enzo De Cicco - Capitolo XXIII, Il tubo digerente in “G. Cittadini - Manuale di Diagnostica per Immagini e Radioterapia” VI edizione 2008, ECIG.

vedi anche

Ecografia

Può essere prescritta per una valutazione primaria di molte patologie o condizioni da monitorare; dunque non esistono limitazioni o controindicazioni nel sottoporsi a questo tipo di esame. Mostra tutto ciò che è di consistenza parenchimale (il fegato, i reni, ecc.) e tutto ciò che è liquido (vescica, cisti, ecc). E' un esame che non richiede alcun tipo di preparazione (solo nel caso dell'etg addominale occorre il digiuno dalle 6 alle 8 ore e bisogna bere abbondantemente prima di sottoporsi all'esame).

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